E’ ANCORA CASA
(P.Rossato)

Chiedete permesso e togliete il cappello
in punta di piedi che è ancora casa anche se è casa a tempo
si sputano prezzi su pezzi e ricordi e crocchette del cane, e foto in costume
di chi fa valigia e poi muore ma ti apre la porta e rimane…

avanti c’è posto che lei ha la bocca cucita, e distanza imparata
e modi composti, e passaggi già visti e braccia conserte, e la vita in disparte
ma chi se ne frega se una storia è finita, c’è scritto “fallita”
che la casa è un affare e come tale è venduta

che il cuore è polvere sporca strappata alle suole all’entrata
che il cuore ha la voce degli occhi e non viene guardata
che è il niente che non c’era stato, che è carne strappata dai cani
che è alito sporco sui vetri che è impronte golose di mani

che il cuore è polvere sporca strappata alle suole all’entrata
che il cuore ha la voce degli occhi e non viene guardata
che è il niente che non c’era stato, che è un colpo improvviso e poi il vuoto
che è un grido che resta sospeso, è mancanza di fiato

e il caffè lasciato a freddare e la tv accesa e i panni a lavare
contorni neri alle pareti di quadri già venduti ed imballati
e ricordi calpestati, nudi e vuoti
e il gatto che mi guarda e ha già capito
e passi incostanti sul pavimento e dentro alla testa
a scandire il tempo imperfetto di ciò che era e tra il niente che resta
c’è lei che guarda distante e non ha più niente da dire
lei che saluta con garbo, chiude la porta e poi… conta le ore.

che il cuore è polvere sporca strappata alle suole all’entrata
che il cuore ha la voce degli occhi e non viene guardata
che è il niente che non c’era stato, che è carne strappata dai cani
che è alito sporco sui vetri che è impronte golose di mani.